Chiesa di S. Pietro

Chiesa di S. Pietro

All’interno della torre campanaria si conservano ancora due finestre ogivali a sesto acuto, testimonianza dell’antica cella campanaria, che un tempo doveva essere ornata in modo simile su tutti i lati. Questi elementi architettonici sono rimasti visibili fino agli inizi dell’Ottocento, quando la torre fu sopraelevata fino a raggiungere gli attuali 40 metri di altezza, come ricorda un vecchio detto popolare: “S. Pèdar: cèsa nòva e tór sunta!”

Già nei primi anni del XVII secolo, la vecchia chiesa medievale si era rivelata insufficiente, sia per le dimensioni ridotte, sia per le condizioni statiche che ne minacciavano il crollo. Per questa ragione, il prevosto e la comunità decisero di ricostruirla più ampia e orientata verso la nuova strada rettilinea che collegava l’estremità del Borgo San Francesco con il sagrato.

Il progetto fu affidato all’architetto mantovano Giacomo Antonio Cariola. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione per demolire la vecchia chiesa, lasciando però in piedi il campanile, il 4 luglio 1626 si pose la prima pietra alla presenza della duchessa Margherita Gonzaga, vedova di Vespasiano.

Purtroppo, nel ottobre del 1629, Viadana fu invasa dai Lanzichenecchi diretti all’assedio di Mantova. Con loro arrivò anche la peste, che tra marzo e agosto del 1630 causò la morte di circa due terzi della popolazione parrocchiale. È forse in quel periodo che scomparve il celebre dipinto Matrimonio mistico di Santa Caterina del Parmigianino, oggi conservato a Bardi.

A causa di queste tragiche vicende, i lavori di costruzione si interruppero e ripresero solo nel 1643. Ci vollero 25 anni per completare la copertura dell’edificio, e solo all’inizio del Settecento fu possibile iniziare le celebrazioni religiose al suo interno.

Nel 1737, gli stuccatori Giambattista Galli e fratelli, con la collaborazione di Pier Antonio Maggi, decorarono l’interno della chiesa. Quattro anni dopo, il cognato di Maggi, Andrea Boschini, realizzò il monumentale organo.

La facciata fu completata all’inizio del XIX secolo. Va infine ricordato che, nei primi decenni del Seicento, dalla parrocchia di San Pietro si originarono le nuove parrocchie di San Matteo delle Chiaviche, Salina e Buzzoletto.