Cenni Storici
Il territorio di Viadana, un tempo parte integrante dell’agro cremonese, conserva tutt’oggi le tracce della centuriazione romana, ben visibili nell’orientamento regolare della campagna secondo l’asse 14° NE/SO. Inserito storicamente nella diocesi di Cremona e nel comitato di Brescia, Viadana raggiunse una prima forma di unità amministrativa nel XIV secolo.
Nel 1158 l’imperatore Federico I concesse la giurisdizione del territorio alla famiglia dei Cavalcabò, consignori locali che nel Trecento promulgarono degli statuti rimasti in vigore fino all’inizio dell’Ottocento.
Nel 1415, Viadana fu conquistata da Gian Francesco Gonzaga e da allora il legame con Mantova si consolidò, ad eccezione di un breve periodo nel XIX secolo. I fiumi Po e Oglio, oltre a causare nel tempo alluvioni e l’erosione di interi insediamenti, furono anche vitali vie di comunicazione e commercio. È lungo l’asse del Po che si svilupparono scambi fino a Venezia, tanto che Viadana divenne sede di un Viceammiraglio nominato dai Gonzaga. Un’area oggi nota come Villa del Veneziano prende il nome dalla famiglia Del Bon, che qui aveva interessi e proprietà legati alla città lagunare.
L’8 aprile 1530, Carlo V insignì Federico II Gonzaga del titolo di Duca e concesse al primogenito il titolo di Marchese di Viadana, sancendo così la nascita del Marchesato di Viadana, formalmente autonomo dal ducato di Mantova. Sebbene Viadana non avesse una propria zecca, godeva di un certo grado di autonomia economica, con sistema monetario, pesi e misure propri. Il governo locale, fino al 1580, fu affidato a un Podestà, poi a un Governatore affiancato da un Luogotenente, solitamente un giurista locale, e da un consiglio civico composto da 40 membri noti come “Uomini di Viadana”.
Con la fine della dinastia gonzaghesca nel 1708, il territorio passò sotto il controllo dell’Impero Asburgico. Il Marchesato fu soppresso nel 1771 e Viadana fu annessa alla Lombardia Austriaca. Dopo la parentesi napoleonica, il Comune tornò a far parte della provincia di Cremona, fino alla pace di Villafranca (1859). Solo il 1° luglio 1868 Viadana fu definitivamente riaggregata alla provincia di Mantova.
Tra i reperti più preziosi conservati presso il Museo Civico di Viadana, si distingue un importante sigillo dei cavalieri di Altopascio, raffigurante San Giacomo, testimonianza della presenza in zona di un ospitale medievale per pellegrini che attraversavano il Po lungo la storica via tedesca.